lunedì 23 luglio 2012

pillola rossa in ogni caso

Ma perchè alla fine io sto scappando? E soprattutto da cosa sto scappando? Gli occhi che mi giudicano mi pongono queste domande ed è sempre il momento di fare un punto della situazione. Ma io sto scappando veramente? Vivo tutta questa vita come la situazione più naturale di questo mondo che non me ne rendo conto? Nel primo viaggio tutta l'eccitazione e l'euforia era parte di me;tutti piangevano tristi ed il mio pensiero era fisso all'arrivo. Euforia euforia euforia. Poi il ritorno:una,due,tre,quattro...volte. E tutte le emozioni si trasformano in “home sweet home”. Ti senti a casa,ti senti a tuo agio,tutto è familiare,anche gli homeless in città. La consapevolezza di ciò che stai facendo,del percorso che stai per intraprendere,tutti gli ostacoli e anche tutta la merda che mangerai. Perchè ci saranno anche i periodi buoi lungo il percorso,la realtà può arrivare da un momento all'altro e presentarti il conto. Però tutto succede così velocemente che l'ago della bilancia pende sempre su over! Ma io non sto scappando,anzi si,posso dire che sto scappando da me stesso e da ciò che potrei diventare se mi fermassi,se spegnessi il cervello,se mi adattassi a tutto. Alla fine posso dire che all'età di 26 anni avevo raggiunto un punto in cui avevo quasi tutto dalla vita:casa,lavoro,macchina,vacanze,... Ma quel tutto poi alla fine ti porta a compromessi troppo pesanti da dover mandare giù. Dopo un attenta valutazione dei fatti e una perizia e analisi delle prove la sentenza. STO SCAPPANDO DA ME STESSO E DA QUELLO CHE NON SONO! Penso che questo sia il resoconto della situazione. Quel titolo :”il mondo visto dagli occhi di un fuggitivo” va proprio riaggiornato alla situazione reale. Ritornando ai miei pensieri che mi bombardano la testa di giorno e purtroppo anche la notte. Aver preso quella pillola rossa e aver deciso di entrare in questo mondo ha aperto una visione di insieme molto ampia,ma ha creato anche tante altre strade da seguire che non basterebbero un paio di vite per intraprenderle tutte. Prendi coscienza che le potenzialità che hai dentro sono notevoli,che a volte ti spaventano ma non hai ancora il pieno controllo perchè non sai in che direzioni indirizzarle. E così ritorni ancora bambino dove un giorno vuoi fare l'astronauta e il giorno dopo il calciatore (no no,niente calciatore) o il dottore. Ti trovi in una stanza piena di porte e un orologio a pendolo che con il suo scandire dei minuti ti ricorda che intanto il tempo passa e devi prendere una direzione. Le idee si focalizzano sul prossimo futuro perdendo di vista il presente e la scaletta mentale prefissata dello “step by step”. Tirate quella corda e fatemi tornare con i piedi per terra e la testa nell'aria. Sognare con i piedi per terra. Sempre alla ricerca di una risposta,di un segno,un segnale,un cartello dove la via è indicata. Invidia di chi come un'automa conduce una vita “felice” stile tram (avanti,indietro,veloce,lento) e allo stesso tempo odio dell'uniformità delle cose. Al prossimo temporale uscirò a pesca con una canna in carbonio alla ricerca di un fulmine che mi dia una scossa. Nel frattempo...attendo.

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