martedì 21 agosto 2012

fame famelica

Poche parole,fatti pure ma tante,tante idee . Così mi ritrovo a girare per il web alla ricerca di ispirazioni e di progetti. Questa mia idea della cucina,del cibo,dei fornelli roventi e dei mille ingredienti da combinare in mille combinazioni non sempre azzeccate,questa mia famelica voglia di conoscenza,di imparare,imparare e imparare,di conoscere,di creare….CREARE! Troppi schemi mentali ci rendono i pensieri troppo “quadrati”,sempre direzionati verso la stessa via senza sapere che mille e mille modi di vivere esistere. Social network,internet e altre diavolerie elettroniche sono entrate a far parte della nostra vita al punto tale da renderla una cosa quasi indispensabile che ci porta ad essere collegati appena apriamo gli occhi alla mattina fino all’incontro notturno con Morfeo. Buone notizie o cattive? Dipendenza o passatempo? Facebook è entrato a far parte della mia vita circa 4 anni fa come gioco,un modo di raccogliere tutte le persone che conoscevo durante i miei viaggi,un modo per tenermi in contatto con loro anche se migliaia di chilometri ci dividevano. Poi a susseguirsi tutte le new entry e altri surrugati. Ma perché non sfruttare tutte queste tecnologie per qualcosa che vada oltre ad un passatempo e ad un “passo del tempo cazzeggiando”? Mi ritrovo a girare fra siti di nomadi digitali che da anni utilizzano tutto questo mondo parallelo per poter esprimersi,creare e soprattutto (praticamente parlando) mettersi in bocca del cibo ed un tetto sopra la testa. Leggendo e navigando mi sono soffermato su un sito molto curioso di un tizio che ha fatto del suo piacere il suo lavoro:il CIBO. Simon Majumdar,ex impiegato in quattro mura stanco della solita routine, con un ritornello ridondante nella sua mente “ Io odio il mio lavoro”! Così ha intrapreso un viaggio intorno al mondo mangiando… Questo è il suo blog: http://eatmyglobe.blogspot.co.nz/ E buon appetito!!!!

lunedì 23 luglio 2012

pillola rossa in ogni caso

Ma perchè alla fine io sto scappando? E soprattutto da cosa sto scappando? Gli occhi che mi giudicano mi pongono queste domande ed è sempre il momento di fare un punto della situazione. Ma io sto scappando veramente? Vivo tutta questa vita come la situazione più naturale di questo mondo che non me ne rendo conto? Nel primo viaggio tutta l'eccitazione e l'euforia era parte di me;tutti piangevano tristi ed il mio pensiero era fisso all'arrivo. Euforia euforia euforia. Poi il ritorno:una,due,tre,quattro...volte. E tutte le emozioni si trasformano in “home sweet home”. Ti senti a casa,ti senti a tuo agio,tutto è familiare,anche gli homeless in città. La consapevolezza di ciò che stai facendo,del percorso che stai per intraprendere,tutti gli ostacoli e anche tutta la merda che mangerai. Perchè ci saranno anche i periodi buoi lungo il percorso,la realtà può arrivare da un momento all'altro e presentarti il conto. Però tutto succede così velocemente che l'ago della bilancia pende sempre su over! Ma io non sto scappando,anzi si,posso dire che sto scappando da me stesso e da ciò che potrei diventare se mi fermassi,se spegnessi il cervello,se mi adattassi a tutto. Alla fine posso dire che all'età di 26 anni avevo raggiunto un punto in cui avevo quasi tutto dalla vita:casa,lavoro,macchina,vacanze,... Ma quel tutto poi alla fine ti porta a compromessi troppo pesanti da dover mandare giù. Dopo un attenta valutazione dei fatti e una perizia e analisi delle prove la sentenza. STO SCAPPANDO DA ME STESSO E DA QUELLO CHE NON SONO! Penso che questo sia il resoconto della situazione. Quel titolo :”il mondo visto dagli occhi di un fuggitivo” va proprio riaggiornato alla situazione reale. Ritornando ai miei pensieri che mi bombardano la testa di giorno e purtroppo anche la notte. Aver preso quella pillola rossa e aver deciso di entrare in questo mondo ha aperto una visione di insieme molto ampia,ma ha creato anche tante altre strade da seguire che non basterebbero un paio di vite per intraprenderle tutte. Prendi coscienza che le potenzialità che hai dentro sono notevoli,che a volte ti spaventano ma non hai ancora il pieno controllo perchè non sai in che direzioni indirizzarle. E così ritorni ancora bambino dove un giorno vuoi fare l'astronauta e il giorno dopo il calciatore (no no,niente calciatore) o il dottore. Ti trovi in una stanza piena di porte e un orologio a pendolo che con il suo scandire dei minuti ti ricorda che intanto il tempo passa e devi prendere una direzione. Le idee si focalizzano sul prossimo futuro perdendo di vista il presente e la scaletta mentale prefissata dello “step by step”. Tirate quella corda e fatemi tornare con i piedi per terra e la testa nell'aria. Sognare con i piedi per terra. Sempre alla ricerca di una risposta,di un segno,un segnale,un cartello dove la via è indicata. Invidia di chi come un'automa conduce una vita “felice” stile tram (avanti,indietro,veloce,lento) e allo stesso tempo odio dell'uniformità delle cose. Al prossimo temporale uscirò a pesca con una canna in carbonio alla ricerca di un fulmine che mi dia una scossa. Nel frattempo...attendo.

lunedì 28 maggio 2012

scusate le spalle

Scrivo o non scrivo... sono ormai passati anni se non secoli dal mio ultimo post. Non ho avuto nemmeno il desiderio di finire di scrivere gli ultimi avvenimenti del mio viaggio in Thai e neppure di tutte le vicende dello “sbarco” in NZ,del rientro in Patria...e della nuova partenza. Sono tutti raccolti in un quadernetto lasciato in chissà quale cassetto dei “ricordi”. Nemmeno la voglia di battere sui tasti esternare tutte quelle emozioni,solo silenzio,niente tic tic tic delle lettere sullo schermo... E così le vicende si succedono,giorno dopo giorno,ti travolgono senza poter decidere quali esse siano,ti segnano,ti fanno cadere,ti umiliano,ti spaccano,ti entrano dentro come cicatrici... Tutte queste idee di non poter sopravvivere al dolore...ma chi l'ha detto che nella vita non bisogna mai soffrire?Non è essa la coesistenza del bene con il male?La fusione dello yin con lo yang?il poter trovare del bene all'interno del male? Ti fermi,ti devi fermare,tutti i pensieri rimangono congelati così come erano stati partoriti e ti ritrovi a rifletterci,a farti delle domande,al dover nuovamente rifarti un check-up generale...a darti delle risposte. Non è insito nell'uomo trovare delle risposte così dette sul senso della vita?Non ci differenziamo dagli animali per quello?O siamo al mondo solo per mangiare,dormire e t...riprodurci? Ci hanno dato il senso della ragione,cazzo,altrimenti saremmo rimasti degli insulsi maiali (senza offesa per loro). É un duro lavoro,ma qualcuno lo deve pur fare,solamente giusto per mettersi un po' in discussione,magari trarne degli insegnamenti e fare qualche gradino alla volta verso una crescita almeno di pensiero...dobbiamo pure riempire quella “botte” che prima nasce,cresce e che poi prima o poi farà acqua da tutte le parti,no? Alla fine penso la paura di non sentire più nulla sia l'unica cosa che dovrebbe spaventarci. Ecco che alla fine le risposte arrivano di conseguenza,ed erano assai banali. Come se fosse del sano umorismo inglese : “paziente: Dottore quando bevo il caffè mi fa male un occhio. Dottore: Certo,se non toglie il cucchiaino” E tutto poi si rimette in moto,come un vecchio orologio a pendolo con gli ingranaggi ossidati dalla ruggine e ovviamente dal tempo. Tutto si potrebbe riassumere in poche parole:vicende della vita che segnano il tuo percorso. Alla fine sono come passi i giorni della tua vita e non quanti ne avrai fatti...ma ora per me è ancora presto di fare un resoconto generale. Quindi gli avvenimenti in ordine cronologico e riassunti diligentemente da un bambino per un bambino sono stati: Australia-Thailandia-Italia-Nuova Zelanda-Italia-...Australia! Please stand clear,remind your gap...come se avessi fatto il “pendolare” tra casa e lavoro...senza saper dare ancora un nome ad entrambi. E allora progetti progetti progetti,la mia mente quando è libera è come una fabbrica di idee,si susseguono l'una all'altra...ma questa è un'altra storia. Ora meglio cercare di fare un punto della situazione australiana con tutti questi pensieri vaganti e milioni di ricordi...i am back! ...ho solo giusto di sgranchirmi di dosso un po' di artrosi dalle dita...