giovedì 19 novembre 2009

la figura materna

Finalmente dopo rinvii su rinvii decido di affrontare questo viaggio verso sud Bangkok per vedere questo famoso mercato galleggiante caratteristico della Thailandia.
E l'impresa risulta più difficile del previsto.
Ammettendo che non sono un tipo mattiniero,a metà mattina mi avvio alla ricerca della stazione sud dei bus.
Seguo le indicazione dell'information office e prendo la linea tre alla ricerca della stazione...e come al solito dopo un'ora di viaggio mi ritrovo al punto di partenza...doh!
Opto allora per il taxi,anche se ogni volta per fargli capire dove portarmi ci vuole una gran fortuna:ringrazio di essere italiano perchè riesco ad unire il mio semplice inglese con la super gestualità(molto più comprensibile da loro).
Venti minuti ed eccomi arrivato nel posto giusto,grazie “lucky Budda”!
Biglietto,bus con aria condizionata e due ore di viaggio per arrivare a destinazione.
Quanto ho invidito Amstrong che mettendo il primo piede sulla luna non è stato assalito da nessun venditore del tour operator.
Nemmeno il tempo di scendere dal bus e subito vengo raggiunto da un ragazzo che mi prende per il braccio e mi guida verso il banchetto dove senza aprir bocca mi ritrovo la fattura in mano per il tour in barca del mercato:1500 bath per un'ora.
Meno male che mi hanno alleggerito il portafogli,mica di rischiare l'affondamento della barca a causa del troppo peso...
Immaginate una gondola veneziana di legno con quattro seggiolini di legno che invece del rematore che canta “santa Lucia” c'è un “pilota” di off shore che manovra un motore da duecento cavalli...
Se Colombo avesse avuto una barca simile avrebbe saltato l'America con un colpo di acceleratore e sarebbe giunto nelle Indie nel giro di pochi giorni.
Si parte,giù il gettone e come se fossi su una giostra di Gardaland inizia il giro nei canali.
Incrocio tutte queste barche colme di prodotti di tutti i generi,dal cibo ai cestelli di legno.
Ed ecco che compare il punto dolente:i souvenir.
Li trovo ovunque,sia sulle barche che nei negozietti a lato dei canali.
Vendevano anche le magliette con le foto del mercato e per fortuna non hanno toccato il fondo con la linea “i love the floating market”.
Io avrei optato per la scritta “io sono tirchio e non mi interessa nulla” per poter osservare tutto in relax e fare le mie benedette foto.
Ad un certo punto sulla rotta del ritorno la signora al timone,con il suo sguardo materno,ha visto il mio sguardo affascinato e curioso da bambino mi invita a mettermi alla guida della gondola...mi si sono accesi gli occhi.
Dopo due informazioni mi lascia alla guida e si accomoda in poppa lasciandomi solo.
Io giro tutto fiero,divertito e riesco anche ad ottenere gli applausi dai bambini che giocano sul fiume.
Mentre piloto quel mezzo natante,vedo davanti a me questa signora seduta e mi viene in mente la figura di mia madre,come se fossimo io e lei.
Questa scena mi è rimasta impressa per tutta la giornata.
Domani dopo una settimana di “della di isolamento” mi trasferirò in una camera doppia in attesa dell'arrivo di Omar da Sydney.
Finalmente avrò acqua calda,aria condizionata e soprattutto la corrente elettrica per poter ricaricare tutte le batterie prima della partenza.
Direzione nord Thailandia.
Speriamo solo di non ritrovarci nel mezzo di un temporale monsonico.



“La vita è quello che succede mentre stai facendo altri progetti”

donne senza gonne,ma con i pantaloncini

Incontro persone che come me viaggiano in un luogo “oscuro” in solitaria,che siano essi uomini o donne.
Vedo queste bellissime ragazze che invece di darsi al trucco e alla shopping folle,si mettono uno zaino in spalla,un paio di pantaloni comodi,delle infradito di cuoio e via a macinare chilometri in questo Paese non proprio simile all'Australia.
Il mio pensiero si focalizza sul sesso femminile.
Queste donne con carattere,con la voglia di avventura e senza timore di viaggiare in questi luoghi non sempre così accoglienti.
Ricordo l'incontro di una ragazza francese che dopo aver divorziato dalla sua vita,si è lanciata nel giro del mondo:ha noleggiato una macchina nel sud America passando per Brasile,Cile,Paraguai,Messico,poi il volo per il sud Africa e a seguire l'Australia,la Nuova Zelanda,L'india e l'Asia...ed il tutto da sola!
Ammiro queste ragazze,ammiro il loro coraggio,la voglia di sfida,il non “appendersi” ad una borsetta e ad un tacco del dodici,ma ad un backpack da venti kg sulla schiena,uno zainetto sul davanti e via all'improvvisazione...
Io tifo per voi!!!!