lunedì 28 maggio 2012

scusate le spalle

Scrivo o non scrivo... sono ormai passati anni se non secoli dal mio ultimo post. Non ho avuto nemmeno il desiderio di finire di scrivere gli ultimi avvenimenti del mio viaggio in Thai e neppure di tutte le vicende dello “sbarco” in NZ,del rientro in Patria...e della nuova partenza. Sono tutti raccolti in un quadernetto lasciato in chissà quale cassetto dei “ricordi”. Nemmeno la voglia di battere sui tasti esternare tutte quelle emozioni,solo silenzio,niente tic tic tic delle lettere sullo schermo... E così le vicende si succedono,giorno dopo giorno,ti travolgono senza poter decidere quali esse siano,ti segnano,ti fanno cadere,ti umiliano,ti spaccano,ti entrano dentro come cicatrici... Tutte queste idee di non poter sopravvivere al dolore...ma chi l'ha detto che nella vita non bisogna mai soffrire?Non è essa la coesistenza del bene con il male?La fusione dello yin con lo yang?il poter trovare del bene all'interno del male? Ti fermi,ti devi fermare,tutti i pensieri rimangono congelati così come erano stati partoriti e ti ritrovi a rifletterci,a farti delle domande,al dover nuovamente rifarti un check-up generale...a darti delle risposte. Non è insito nell'uomo trovare delle risposte così dette sul senso della vita?Non ci differenziamo dagli animali per quello?O siamo al mondo solo per mangiare,dormire e t...riprodurci? Ci hanno dato il senso della ragione,cazzo,altrimenti saremmo rimasti degli insulsi maiali (senza offesa per loro). É un duro lavoro,ma qualcuno lo deve pur fare,solamente giusto per mettersi un po' in discussione,magari trarne degli insegnamenti e fare qualche gradino alla volta verso una crescita almeno di pensiero...dobbiamo pure riempire quella “botte” che prima nasce,cresce e che poi prima o poi farà acqua da tutte le parti,no? Alla fine penso la paura di non sentire più nulla sia l'unica cosa che dovrebbe spaventarci. Ecco che alla fine le risposte arrivano di conseguenza,ed erano assai banali. Come se fosse del sano umorismo inglese : “paziente: Dottore quando bevo il caffè mi fa male un occhio. Dottore: Certo,se non toglie il cucchiaino” E tutto poi si rimette in moto,come un vecchio orologio a pendolo con gli ingranaggi ossidati dalla ruggine e ovviamente dal tempo. Tutto si potrebbe riassumere in poche parole:vicende della vita che segnano il tuo percorso. Alla fine sono come passi i giorni della tua vita e non quanti ne avrai fatti...ma ora per me è ancora presto di fare un resoconto generale. Quindi gli avvenimenti in ordine cronologico e riassunti diligentemente da un bambino per un bambino sono stati: Australia-Thailandia-Italia-Nuova Zelanda-Italia-...Australia! Please stand clear,remind your gap...come se avessi fatto il “pendolare” tra casa e lavoro...senza saper dare ancora un nome ad entrambi. E allora progetti progetti progetti,la mia mente quando è libera è come una fabbrica di idee,si susseguono l'una all'altra...ma questa è un'altra storia. Ora meglio cercare di fare un punto della situazione australiana con tutti questi pensieri vaganti e milioni di ricordi...i am back! ...ho solo giusto di sgranchirmi di dosso un po' di artrosi dalle dita...

Nessun commento: