domenica 12 settembre 2010

essere o non essere,volere o NON VOLERE

...guardo,penso,parlo,immagino,immagino,immagino...
Dopo un anno in Australia,un mese in Thailandia e sei mesetti in Nuova Zelanda,
ho rimesso piede nel mio Paese d'origine con pianta un po' più stabile.
Inutile raccontare le prime impressioni al rientro...un grosso muro.
Tutto è...non cambiato:la città,le persone (lamentele comprese),situazione lavorativa,novità,
gossip,pettegolezzi e chi più ne ha più ne metta.
Io mi sento cambiato,mi sembra di aver vissuto diverse vite,di essere cresciuto,di aver provato,imparato,”insegnato”.
Ed ecco il primo passo allo step successivo:FASE del “Ciò CHE NON VOGLIO FARE”.
Questo “gradino” corrisponde alla consapevolezza di cosa non si vorrebbe nella propria vita,ma non è ancora chiara l'idea di quale strada(giusta o non giusta) si debba seguire.
Fase di stasi,di mille idee e nulla di concreto,fase di domande,domande e domande,un continuo chiedersi e ascoltarsi...non sarebbe tutto più facile avere già tutto scritto o una persona che ci illumini la strada?
Il mio spirito viaggia con il motto :”ho solo vent'otto anni” mentre tutti i segnali intorno a me sembrano dire l'opposto.
Sento in me il desiderio di voler ancora conoscere,sperimentare,provare,costruire...non è del resto che il mettersi in discussione porti ad una conoscenza e ad una consapevolezza di se stessi?non è del resto la costruzione di un identità che ci consente di trasformarci in singoli individui distaccandoci dal bagaglio ereditario che ci portiamo appresso che non ci permette di diventare soggetti e protagonisti con una propria vita ed identità?
Eppure sembra essere diventato molto più difficile ascoltarmi:mi sento più duro,meno emotivo e più riflessivo.
Jodorowsky descrive con le sue parole ciò che mi caratterizza ora:

“Non so dove vado,ma so con chi vado.
No so dove sono,ma so che sono in me.
Non so cosa sia Dio,ma Dio sa che cosa sono.
Non so cosa sia il mondo,ma so che è mio.
Non so quanto valgo,ma so non fare paragoni.
Non so cosa sia l'amore,ma so che godo della sua presenza.
Non posso evitare i colpi,ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza,ma posso negare la crudeltà.
Non posso cambiare il mondo,ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio,ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono,ma so che non sono colui che non sa...”

sabato 11 settembre 2010

il viaggio

...non è mai troppo tardi,o nel mio caso,troppo presto
per essere quello che vuoi essere.
Non c'è limite di tempo,comincia quando vuoi.
Puoi cambiare o rimanere come sei,
non esiste una regola in questo.
Possiamo vivere ogni cosa al meglio o al peggio.
Spero che tu viva tutto al meglio.
Spero che tu possa vedere cose sorprendenti.
Spero che tu possa avere emozioni sempre nuove.
Spero che tu possa incontrare gente con punti di vista diversi.
Spero che tu possa essere orgogliosa della tua vita.
E se ti accorgi di non esserlo,
spero che tu trovi la forza di ricominciare da zero...

domenica 17 gennaio 2010

Chi segue gli altri non arriva mai per primo

Ultima sera,l'appartamento dopo un piccolo trasloco è quasi vuoto e lo spazio è riempito dall'eco dei piccoli rumori dei tasti che battono.
Ultima sera,il mio saluto a queste quattro mura che mi hanno protetto in questi due mesi dopo un anno di distacco da loro.
Ma questi mattoni hanno rappresentato in me l'inizio di un cambiamento che mi sta portando a caricare nuovamente lo zaino in spalla e prendere l'aereo per una nuova avventura.
Tutto tace,e questo silenzio amplifica questo dirsi “addio”.
Non avevo capito il suo vero valore finchè non ci sono ritornato.
Racchiude in se il mettersi in gioco,la presa di posizione nelle decisioni,il voler allontanare la sicurezza per l'insicurezza,ma anche il creare occasioni per una crescita personale.
Mettersi in discussione è il giusto motivo per poter migliorarsi.
Questi due mesi passati tra casa-lavoro e piccole rimpatriate hanno caratterizzato il mio tempo.
I colori delle stanze di casa rimangono nel loro silenzio,rappresentando un significato più profondo che semplici pigmenti.
È tempo di ripartire portando sulle spalle esperienza e saggezza.
Vorrei poter abbracciare questi muri e dire quanto hanno fatto per me,al cambiamento che mi hanno portato,al passaggio da ragazzo ad uomo,al trovare al mio rientro una famiglia,amici veri,al passare le feste di Natale come forse non avevo mai fatto,a festeggiare il mio compleanno,a ricevere quell'abbraccio che aspettavo da una vita da mio padre,ad una madre pronta ad appoggiare i miei progetti anche se ben lontani dai suoi pensieri e ad un fratello sempre pronto a darmi il suo supporto anche se silenziosamente.
E le persone che mi hanno accolto.
Lascio che tutta questa musica sprigionata da queste stanze accompagni le parole dedicatemi in questa nuova partenza...

“A te marco,pronto a ripartire per una nuova esperienza così lontano...
Sappiamo che sei felice e che tornerai con tante e nuove esperienze.
Sei cresciuto,maturato,diventato uomo in questo anno lontano da casa,sei riuscito a far cambiare le persone che più ti amano e questo crediamo sia per te il regalo più grande.
Grazie perchè in questo periodo in cui sei tornato ci hai permesso di viverti il più possibile...
Noi da qui ti saremo vicini con i nostri pensieri e non vedremo l'ora di riabbracciarti al prossimo tuo ritorno.
Vivi tutto Marco,ogni istante,ogni emozione intensamente...
sei nei nostri cuori.
Grazie per tutto quello che hai fatto per tutti noi.
Ti vogliamo un bene immenso...”
Ciao
Marco