venerdì 27 febbraio 2009

deserto

...partito per il tour nell'outback Australiano.per la prima volta dopo un mesetto trovo un italiano insieme,cosa da non crederci.In mezzo ad una miriade di francesi,tedeschi e svizzeri trovo un mio compaesano.
L'outback è come il deserto:una lunga distesa sassi e sabbia rossa,non un animale,non un alberello...solo silenzio e sabbia.
La temperatura è davvero alta,di giorno si raggiungono i 50 e più gradi.
Per fortuna nel gruppo un po' troppo quite ho come vicina di posto una ragazza tedesca davvero molto simpatica,ed il lungo viaggio di quasi 10 ore per all'incirca 1000 kilometri diventa un po' più leggero.Devo ammettere di aver fatto il gentil'uomo e di averci provato anche un pochino...
Sorvolo su queste cose,ma da una parte qualcuno mi ha voluto bene ed il destino anche se credevo mi stesse celando un brutto giovo mi ha aiutato...
Strana coincidenza ritrovo l'altro tour con gli amici francesi e tedeschi...Un posto libero nel loro bus e oggi mi unisco a loro.E pensare che mai avrei immaginato che succedesse una cosa simile.
Che bello poterli rincontrare nuovamente e proseguire il viaggio con loro.
Mi spiace solo un po' di lasciare un paio di ragazzi del mio gruppo che erano molto simpatici,ma esame di coscienza alla mano mi ha portato a decidere:”perchè no,l'ambiente è davvero fantastico perchè tutti per uno ed uno per tutti”!!!
Ok,sono passati i 5 minuti di dispiacere,ora posso godermi questo viaggio...
Un grosso abbraccio.
Marco

venerdì 20 febbraio 2009

compagni di viaggio

Settimana veramente da rimanere senza parole.
Tutto è iniziato dalla partenza da Melbourne all'alba verso la “great cean road” per tre giorni di viagio.Non sapevo ancora cosa mi aspettasse,come sarebbe stato il viaggio e chi avrei conosciuto.
Ma questo è il bello di viaggiare da soli.
Dopo aver rotto il ghiaccio tutto è diventato più leggero,si inizia con il parlare del più e del meno,da dove vieni,come ti chiami,quanti anni hai,come mai in viaggio...
e poi si finisce intorno al tavolo la sera ridere ridere e ridere.
E come al solito appena si esce dalla città compare il nulla,se non grandi distese di terra con cespugli e qualche albero.Questa è la vera Australia che piano piano inizio a conoscere e ammetto che inizia a piacermi per quello che è.
Poi tutto contornato da questi paesaggi mozzafiato,da questa sensazione di libertà che invade le mie narici mentre mi lascio andare in un profondo respiro mirando il tramonto sul mare.
E così poi ci si affeziona anche a queste persone dovendo condividere giorno e notte insieme.
E poi come sempre si arriva hai maledetti saluti,quelli che odio e mi mettono sempre tristezza.Non riesco a spiegarmi questa cosa,ma quando dico addio o arrivederci a chissà quando,mi sembra di perdere una parte di me.Sarà forse perchè poi ci si abitua o perchè ogni persona riesce ad evidenziare un lato del tuo carattere diverso.
Se ripenso alla mia vecchia vita penso di odiarla,ma sto cercando di apprezzarla perchè mi ha permesso di arrivare fino a qui,di rimettermi in gioco,di entrare nel profondo delle cose.
Non cambierei un solo giorno di questa vita con un qualsiasi altro.
Penso che tornerò a casa e butterò la metà delle cose superflue che avevo preso dalla finestra,non sento più il bisogno di attaccarmi a oggetti per mettermi di buon umore.
Quante bellissime immagini ho visto e sentito con questi occhi,e quante ne vedrò ancora.
Domani giorno di pausa e poi si riparte per l'outback australiano per una settimana verso Alice Springs con la voglia di ritrovare le altre persone conosciute durante questo viaggio.
Un tenero abbraccio
Marco

mercoledì 11 febbraio 2009

l'immensità del cielo

...Phillip island,piccola isola conosciuta dagli sportivi per il circuito di motociclismo,a anche per i pinguini.
É stato una breve gita di un giorno,ma piena di emozioni.
La cosa che mi ha colpito di più sono stati i paesaggi in cui mi sono immerso,questa natura che esiste al di fuori delle città.
Queste distese di prati enormi ogni tanto interrotte da qualche pianta o da qualche pascolo....il resto questo enorme cielo di un colore così intenso,reso ancora più accentuato da questi nuvoloni bianchissimi,che a prima vista sembrano così soffici...
Lenuvole in cielo che si muovono velocemente cambiando forma sotto la spinta del vento.Che sensazione di leggerezza,immagino che sia zucchero filato ed allungo una mano per poterne prendere un po'.Provo ad allungarmi,ma tutto è inutile.
Tutto succede senza che nessuno se ne accorga.
Prima di arrivare all'isola abbiamo fato tappa in un azienda agricola per l'assaggio del vino (un panorama fantastico visto dall'alto della collina) e poi in un piccolo zoo dove ricoverano (così dicono) i kanguri.La sensazione di poter avere un contatto diretto con loro è fantastica,ma nei loro occhi ho letto tristezza,ed è per questo che non amo molto questi luoghi.
Giunti finalmente a Phillip island ecco la sosta cena.
In riva al mare,tutto molto tranquillo se non i gabbiani che litigato per qualche briciola,decido di prendermi una pizza e andare in spiaggia.
Amata solitudine.Ero seduto su un tronco di un albero con tutti questi gabbiani che mi guardavano aspettando che dessi loro qualche piccola briciola,il rumore delle onde che si infrangono,e il vociare in lontananza delle persone sul molo.
La cosa che mi ha stupito è che anche se ero solo,mi sono sentito pieno,come avvolto in un grande abbraccio.
La stessa cosa l'ho provata in cima al promontorio sugli scogli e sulla spiaggia deserta.
Strana sensazione che riempe il cuore.
Ormai giunto a sera così pieno di emozioni,la marcia dei pinguini anche se è stata molto carina,mi è sembrata irrilevante.
Mi è tornato in mente un discorso che facevo con Massimiliano tempo fa,quando si parlava di quando si viaggia da soli che capitano delle ocasioni,delle situazioni che non accadono quando si è in due.Non accadono perchè non ci facciamo caso,perchè passiamo avanti senza accorgercene,o ci sentiamo già “completati” da accorgerci di altre situazioni.
Si è più portati a conoscere nuova gente quando si è soli rispetto che in compagnia.
E questo l'ho notato in prima persona e osservando chi già viaggia in due o più.
Ancora un paio di giorni in città e poi si riparte verso Adelaide.
Oggi voglio lasciarvi con queste parole che mi ha dedicato Paola e che come sempre riesce a trasmettermi emozioni fortissime:

"Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No.
Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai"

un abbraccio affettuoso
Marco

martedì 10 febbraio 2009

incendi

...pazzo il tempo a Melbourne.Due giorni fa,quando sono successi tutti quegli incendi la temperatura in città ha toccato i 53°C,oggi invece bisognava girare con la felpa.
Oggi macchina fotografica in mano e via a girare per la città.Per ora sono in vantaggio su tutti i giapponesi,sto facendo più foto io di loro.
Intanto i telegiornali trasmettono le immagini del resto degli incendi dell'altro giorno.Per ora i corpi recuperati sono 130,naturalmente carbonizzarti.Il caldo era talmente alto che le persone non si sono nemmeno accorte di ciò che sta va succedendo...
Sul tardi mi sono incontrato con Chiara per un aperitivo,ma poi abbiamo optato per la chocolaterie...come adoro il cioccolato.Praticamente ho preso una torta al cioccolato con il cioccolato fuso sopra ed i gelato:una fetta sono circa un milione di calorie.
Per cena un altro sughetto speciale con salsiccia...sto diventando proprio bravo a cucinare.
Domani direzione Philip island con la mia macchinetta per fotografare la marcia dei pinguini che avviene tutte le sere.
Stasera un po' di tristezza mi assale,ma credo che sia una cosa normale.
Un abbraccio
Marco

domenica 8 febbraio 2009

la cucina

...da un giorno in cui il caldo impazzava ad un giorno in cui il freddo si fa sentire e rende quasi d'obbligo una felpa.
Così,preso dalla giornata sono entrato in agenzia e...prenotato tutte le escursioni,pazzia.
Quando ho firmato lo scontrino della carta di credito ho dovuto asciugare il sudore dalla fronte.
Programma:partenza venerdì mattina lungo la “great ocean road” per tre giorni fino ad arrivare ad Adelaide.Dopo un giorno libero escursione di due giorni a “kangaroo island” e ritorno ad Adelaide.
Escursione di un giorno nella terra dei vini e poi via verso il centro dell'Australia per una settimana.
Ritorno ad Adelaide dove deciderò se rimanerci o prendere il treno e farmi quest'esperienza di viaggio lunga tre giorni nel nulla per arrivare a Perth.
E preso dall'euforia del viaggio sono entrato in negozio e dopo un'altra sudata ho preso finalmente la macchina fotografica.
Da oggi sono diventato un concorrente diretto dei giapponesi in viaggio.Vediamo chi riesce a scattare più foto...
Oggi sono andato a fare la spesa al “victoria market”,un mercato coperto dove vendono qualsiasi tipo di prodotto,dal cibo al vestiario.
Così visto l'avvicinarsi dell'orario di chiusura,ho approfittato per prendere la carne ed il pesce venduta a metà prezzo...non vi dico quante padelle ho fatto girare sui fornelli stasera per farmi un sughetto invidiabile da tutti!!!!
Mi sto leccando ancora i baffi dopo questa bella cenetta...
Vi saluto con queste righe sul piacere del cucinare:


Il cibo è come la sessualità:o è parlato oppure è aggressività,consumismo.
O è contemplato e ordinato oppure è animalesco.
O è esercizio in cui si tiene conto degli altri oppure è cosificato e svilito.
O è trasfigurato in modo estatico oppure è condannato alla monotonia e alla banalità.
Il cibo cucinato e condiviso,il pasto,è allora luogo di comunione,d'incontro e di amicizia.
Se infatti mangiare significa conservare ed incrementare la vita,preparare da mangiare per un altro significa testimoniargli il nostro desiderio che egli viva,e condividere la mensa testimonia la volontà
di unire la propria vita a quella del commensale.
Si perchè nella preparazione,nella condivisione e nell'assunzione del cibo,si celebra il mistero della vita e chi ne è cosciente sa scorgere nel cibo approntato sulla tavola il culmine di una serie di atti d'amore compiuti da parte di chi il cibo lo ha cucinato e offerto come dono all'amico.
Far da mangiare per una persona amata,prepararle un pranzo o una cena,è il modo più concreto e semplice per dirgli :” ti amo,e perciò voglio che tu viva e viva bene nella gioia”.
E' un miope incapace di stupore che nel cibo scorge oggi solo il frutto della tecnica che ha sostituito antichi attrezzi da lavoro o della scienza che ha inventato mutazioni genetiche.
Perchè un alimento possa soddisfare la nostra fame bisogna infatti che da esso emergano al di là delle proteine,dei carboidrati e delle vitamine l'intelligenza,la passione e il cuore dell'essere umano
che trasfigura la creatura in dono per il proprio simile.
Anche così,grazie allo stupore condiviso attorno ad una semplice tavola del Monferrato,ho scoperto che l'appetito dell'uomo è infinito perchè non appartiene al corpo,ma all'anima,che il cucinare deve sempre corrispondere un'attesa e che la tavola richiede un atto di fede da parte di chi cucina e da parte di chi mangia.

vita da ostello

...notte fonda e mi trovo nella living room dell'ostello.poche persone sono sveglie.
Oggi giornata pazza.il termometro è arrivato a segnare 46 gradi,sono uscito con l'idea di visitare il nord di Melbourne,ma anche il vento era caldissimo.Per fortuna che poi a sera tutto è tornato normale.
Così ho optato per fare un giro nel quartiere italiano e prendermi un bel gelato.
Stasera cena nell'ostello di un amica,abbiamo cucinato riso con salsiccia e funghi,che spettacolo di risotto.Ci ha fatto anche i complimenti Masa,un ragazzo giapponese.
Forse la vita da ostello ha molti limiti soprattutto dal punto di vista dell'igiene e della pulizia.
Ma la cosa bella di queste accomodation è che si condivide il proprio spazio con altre persone di tutto il mondo.La maggior parte di loro vivono nella tua stessa condizione,magari anche loro viaggiano soli e hanno il desiderio di poter condividere le loro esperienze e di conoscerne altre.
Ed il bello di questi ambienti è i clima che si crea all'interno del palazzo,alle conoscenze che si possono fare e al modo di adattarsi e sapersi arrangiare.
Mi tornano in mente i tempi in cui facevo parte egli scout,e i ricordi mi hanno aiutato molto in questo modo di vivere...se non fosse che erano legati sempre alla religione...
Un grosso abbraccio
Marco

sabato 7 febbraio 2009

Melbourne

...arrivato a Melbourne la prima sensazione che ho avuto è stata quella di vuoto.Si,di vuoto,sembrava che mancasse tutto ciò che fa girare la città:le persone.
Sarà stato forse per l'abitudine a vivere in una città come Sydney in cui si incontra qualcuno a qualsiasi ora della notte.
Non contento di questa situazione ho iniziato a girare perdendomi,sempre con gli occhi di un bambino,pieno di curiosità....
Ora viaggio sto viaggiando veramente da solo,e vedo che succedono cose inimmaginabili che riempiono la giornata.
Ieri ero in lavanderia e girandomi chi vedo?Massimiliano che è tornato dalla Nuova Zelanda,per la serie quanto è piccolo il mondo.Poi ho incontrato Chiara e Luca ed è stato un bel ritrovo...e via con i giri di birra.Peccato che poi la serata non è terminata nel migliore dei modi.
Oggi girando ancora solo per il mercato ho conosciuto una ragazza che mi ha tenuto compagnia.Lei è appena arrivata ed ha molti progetti per la testa.Domani sono invitato a cena nell'ostello in cui vive con i suoi amici.
La sensazione che viaggiando da solo succedono molte più cose si è avverata,si entra nel profondo delle emozioni e tutto accade come per incanto.
Giro da solo e trovo sempre qualcuno con cui condividere momenti,che sia un caffè,una bevuta oppure come Luca ed Omar una grande amicizia.
Mi sono messo a pensare al motivo che mi ha spinto a fare tutto questo;ho abbandonato l'idea del lavoro,dell'inglese,...sto semplicemente cercando me stesso,quello che ho dentro e come poterlo condividere con altre persone.Mai avrei pensato di sdraiarmi ai piedi di un albero e contemplare le nuvole senza sentirmi in colpa.é tempo che sto dedicando a me stesso.Mai avrei pensato di affrontare tutto quello che mi ero portato dietro,di riscoprirmi nuovamente,di conoscere i miei genitori,di prendere una posizione.Molte persone si sono rifatte sentir ed hanno il piacre di farlo,altre invece se ne sono andate....ma alla fine è giusto così,io ho preso la decisione di partire,c'è chi ha voluto darmi coraggio e chi mi ha dato del pazzo.Ognuno ha i propri punti di vista,e li rispetto comunque.Io cerco sempre di mettermi in discussione,di non giudicare gli altri,di non riversare i miei pensieri su di loro,ma di sentire la mia vita.
Oggi volevo salutarvi con un discorso sullo bagliare:

Comincia ad avere torto e vedrai spalancarsi difronte a te un mondo di possibilità.
Non sarai più assalito dal bisogno di essere infallibile,sarà come vagare nell'ignoto in balia dell'incertezza,ma con molte probabilità che il risultato sia alla fine molto più sorprendente di quando sei sicuro di essere nel giusto.
Certo,avere torto è rischioso.
Spesso la gente non osa comunicare le proprie idee per paura che gli altri le trovino stupide...
Sarà sicuramente capitato anche a te nel corso di una riunione di avanzare un'idea che richiedeva ai presenti di guardare le cose in una luce completamente nuova,ma nessuno ha esclamato:”ecco qua,questa proprio si che offre una soluzione inaspettata”.
No,no.Nella stanza cala il silenzio,tutti alzano gli occhi al cielo e riprendono il discorso come se niente fosse.
I rischi sono un metro per misurare le persone.Chi non se li assume cerca di tenersi ben stretto quello che già possiede.
Chi invece li affronta spesso ne esce arricchito.
Alcuni rischi hanno un futuro anche se spesso capita che qualcuno li etichetti come errori.
Avere ragione a volte è come camminare all'indietro per dimostrare che il sentiero percorso è sicuro.
Sbagliare non vuol dire essere nel futuro o nel passato,sbagliare significa vivere nel presente.
E non c'è cosa migliore,credimi...

Un abbraccio
Marco

giovedì 5 febbraio 2009

Canberra città

Giornata passata a girare per il centro città,dal vecchi parlamento a quello nuovo.la città è costruita come se ci fossero milioni di persone:strade a tre corsie,spazi enormi,...invece girando non ho trovato molte persone...
Però bisogna ammettere che di parchi sono vastissimi,fa quasi paura a girare da solo.
La cosa che mi ha colpito di più durante la giornata è stata questa unione invisibile fra le persone.Eo seduto sotto una pianta per un riposino e stavo guardando degli amici che giocavano a rugby.Ogni tanto arrivava una persona di corsa,salutava i presenti e si infilava in una squadra.Dopo un'ora di partita facevo fatica a contare le persone che erano in campo.
Girando sono entrato a visitare anche il palazzo di giustizia,e ho anche assistito ad un processo...si,è noioso.c'era persino un giudice che ogni tanto chiudeva gli occhi e...secondo me dormicchiava.
La cosa che inizio ad odiare e la maledetta aria condizionata.
Quello che non capisco è che sono salutari a destra ed a manca e poi creano degli asbalzi termici quasi come se ci fossero due stagioni opposte.
Giornata passata a curiosare per la capitale mentre nottate passata a trovare la giusta posizione per dormire sul bus...nove ore di viaggio per arrivare a Melbourne,strada ad una corsia e non una luce ed autista pilota di formula uno che faceva le curve a “tavoletta”.Come vi è sembrato il viaggio?
Dimenticavo l'asfalto...Però tutto sommato sono riuscito a chiudere occhi per qualche ora...in attesa che mi diano la camera,cerco un angolino dove riposarmi un po' senza essere disturbato.
Un abbraccio
Marco

martedì 3 febbraio 2009

Canberra

...ieri sera ultimo saluto a Sydney brindando con il solito jagg!!!
Piccoli festeggiamenti,ma molto sentiti perchè ho dovuto salutare due grandi amici con i quali abbiamo combinato di tutto e di più:Omar e Luca.
Mi mancheranno...
Tornando a casa stanotte in un mix di eccitazione per il viaggio e di tristezza per i saluti,ho attraversato il parco a piedi con in sottofondo i Pink Floyd...non sono riuscito a trattenere le lacrime...
Stamattina levataccia per svegliarmi prima delle otto,non ci sono proprio abituato.
Zaino in spalla e via verso la stazione.
Devo ammettere che il viaggio è passato molto velocemetne,forse perchè ho dormito per più della metà.Ad un certo punto ho aperto gli occhi ed guardandomi intorno ho visto il nulla...solo grandi distese di prati e non un abitazione...da non crederci.Ogni tanto s intravedeva in lontananza qualche Ranch,ma per il resto prati ed arbusti....fantastico!!!
Girando per Canberra alla ricerca dell'ostello,qualche buon anima deve avermi visto in difficoltà e si è fermata a darmi una mano.Sono veramente molto gentili,io stavo semplicemente guardando la cartina...
Un breve giretto per la zona commerciale,mentre domani mi dedicherò al centro,se il tempo non inizia a prendersela con me...e spero proprio d no perchè devo aspettare le otto di sera per la partenza del bus verso Melbourne.
Prima impressione di questa capitale?inizio da quelle positive:è quasi impossibile perdersi perchè le vie sono tutte concentriche.Però non è che mi entusiasmi molto fino ad ora.Domani vedrò la parte “vecchia” della city,chissà.
Per essere la capitale c'è un senso di desolazione...
Stasera breve giretto e qualche foto.Sono in una stanza da otto persone,ma non ho ancra visto nessuno.
Andrò a farmi una bella nuotata in piscina.
Un abbraccio.
Marco

lunedì 2 febbraio 2009

...partenza e viaaaa...

...tutto sistemato di corsa,domani mattina alle 9.00 si parte direzione Canberra.
Mi fermerò un giorno per fare un giretto nella capitale.
E poi via diretti a Melbourne.
Zaino in spalla che si parte.Ultimo saluto questa sera...
via via viaaaaaaaaaaaa....
Marco