Tic tac tic tac tic tac....
l'orologio australiano ha battuto le ultime ore,dopo 11 mesi.
Undicimesingiroperl'australia!!!
Incredibile ma vero.
Era diventato un po' casa mia questo grande continente.
I resoconti sono moltissimi,e tante le idee che sono nate durante questo viaggio.
Ma quello che più di tutto accomuna chi ha vissuto questo lungo periodo “meditativo”,è l'incertezza del domani.
Dopo poco tempo ci si abitua ai continui cambiamenti di programmi,al doversi inventare un lavoro o un'esperienza,a dover cambiare casa adattandosi a vivere in 2 metri quadrati,ad arrangiarsi con i mezzi pubblici per potersi spostare a qualsiasi ora del giorno o della notte...
E ora?sarà possibile mantenere questo “stile di vita”?Si potrà ancora recarsi al supermarket a piedi nudi?Uscire per una birra e ritrovarsi ad un party con 30 persone di nazionalità diversa?Girare a qualsiasi ora della notte senza avere timore di...?
Ma oltre a queste piccoli pensieri,la più grossa preoccupazione è rappresentata dal futuro,ossia dai mille dubbi sul nostro rientro.
La maggior parte delle persone connazionali conosciute durante il viaggio,hanno lasciato la loro “non vita” alla ricerca di qualcosa che non sia solo una semplice sopravvivenza.
E così ci si ritrova a rientrare con le paure di dover tornare a seguire lo stesso modo di vivere da cui si era “fuggiti”.
C'è chi si è innamorato di questo Paese,ma i passi successivi per ottenere un visto più sicuro diventano sempre più ardui ed espensivi.
Che cose ne sarà di noi?Le nostre menti cercano soluzioni e intanto il dubbio si fa più serio...
Ora un'altra avventura mi attende nel sue est asiatico:la Thailandia.
Arrivederci cara Australia,arrivederci a un giorno che ancora non conosco,ti lascio con le lacrime agli occhi per tutto quello che mi hai donato...grazie.
Marco
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